Claudio Abate
Non ho mai parlato con Claudio Abate. Ci siamo sempre salutati da lontano. Con rispetto. Mi sembrava strano che ogni tanto qualcuno mi cercasse per lavoro mandato da lui. Una volta al MACRO c’era la mostra di Pedro Cabrita Reis, stavo fotografando la grande istallazione nel solito mio modo, analitico, quasi chirurgico, attento a non sembrare un fotografo, quando lui arrivò con la sua fotocamera e si mise a trenta metri di distanza, quasi in mezzo alla strada con una ottica lunga. “Mio Dio” pensai. Il lavoro di Pedro verrà completamente stravolto. Poi lui andò via ed andai nello stesso punto anch’io con un teleobiettivo. Effettivamente il lavoro era stravolto ma l’immagine funzionava a meraviglia. Tenni per me questa cosa che mi accompagna tutt’ora.